Siamo in una stanza di un centro sociale adibita a sala prove. Un gruppo di sei attori, ciascuno dei quali attraversato da un disturbo psicologico, partecipa ad un corso di teatro-terapia. Il gruppo è guidato da un'attrice in crisi lavorativa e alle prese con difficoltà di relazioni personali.
La donna (interpretata dalla bravissima Loredana Piedimonte) si è messa in testa di far rappresentare ai suoi ragazzi la vicenda del rastrellamento tedesco del Quadraro, quella che il famigerato colonnello Kappler aveva voluto nominare appunto "Operazione Balena". Si trattava di dare una lezione ad un quartiere romano insofferente per l'occupazione tedesca e particolarmente attivo sul piano della Resistenza. Così circa mille abitanti di quel quartiere periferico subirono il rastrellamento e poi la deportazione nei campi di lavoro in Germania.
La vicenda da rappresentare sarebbe naturalmente drammatica, ma ai ragazzi appare troppo distante dalle loro vite, anche perché a prevalere sono le rispettive idiosincrasie, ciò che determinerà una serie di divertenti e fulminanti situazioni nella prima parte dello spettacolo. Fatalmente il debutto sembra complicarsi perché nessuno tra gli attori è in grado di coordinare memoria, tempi e modi dell'azione, confondendo tutti i piani narrativi. Quando tutto sembra perso, però i ragazzi compiono il miracolo di riuscire comunque a dar vita allo spettacolo, trasportando dentro la narrazione tutte le rispettive problematiche e riproducendo la storia non secondo un piano narrativo tradizionale, ma in una sorta di collage dadaista degli eventi.
Si tratta di una commedia originale e divertente con non pochi momenti di intensità, interpretata brillantemente dai ragazzi della Compagnia DiciannoveeVenti (Irene Cedroni, Daniele Derogatis, Emanuele Di Luca, Giulia Di Tommaso, Ilaria Nestovito, Matteo Volpotti), compagine di recente costituzione, ma da tenere d’occhio perché ha già al suo attivo alcuni lavori interessanti.
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