Sarebbe un vero peccato perdere questo spettacolo prodotto dal Teatro Franco Parenti di Milano, in tournée a Roma, dopo il vasto consenso che da qualche anno continua a riscuotere a ogni riproposizione.
Il testo (che si è guadagnato nel 2009 il premio ETI Nuove Sensibilità), prendendo le mosse da uno spunto narrativo che -tutto considerato- non rappresenta il cuore autentico della narrazione, esplora il mestiere dell’attore, rivendicando il primato dell’espressività naturalistica, rispetto a certo sperimentalismo più o meno di maniera, che ha soffocato la funzione sorgiva del Teatro, a beneficio di –più o meno stucchevoli- performances, innovative solo nelle intenzioni.
Quattro attori quarantenni stanno mettendo in scena uno spettacolo sulle Brigate Rosse, ma la preparazione viene continuamente perturbata da una serie esasperante di confronti interni, che vanno dalle distrazioni professionali dei protagonisti, alle infiltrazioni delle rispettive caratterialità e frammenti di vita di ciascuno. L’agone dialettico include soprattutto la scelta –da parte del regista e autore- del registro naturalistico imposto alla sua creazione.
E’ questa l’occasione per offrirci un backstage dove i quattro protagonisti si scambiano invettive contro il degrado etico dei tempi (disponibile a regalare il successo solo a chi sa di poter disporre di amici che contano), arrivando a biasimare la vocazione stessa dello spettacolo da allestire, giudicata antiquata rispetto alle multiformi alternative sperimentali di cui loro stessi offrono una dimostrazione esilarante e dissacratoria.
Alla fine l’unica soluzione per guadagnarsi la visibilità che meriterebbe il loro spettacolo viene rinvenuta in un’azione di forza: rapire il più illustre tra i critici teatrali (troppo indaffarato per dedicare loro un po' del suo prezioso tempo), costringendolo ad assistere allo spettacolo e a diffondere una recensione che avrebbe effetti taumaturgici in termini di attendibilità per una sospirata, vasta platea pagante.
Rosario Lisma è anche interprete insieme a Fabrizio Lombardo, Andrea Narsi e Alessio Piazza, con la partecipazione di Gianni Quillico. Le luci sono di Luigi Biondi, il tema musicale di Gipo Gurrado (l’autore di “Piombo”, spettacolo musicale su Aldo Moro).
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