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  • Immagine del redattoreFabio Salvati

COLETTE, UNA DONNA STRAORDINARIA di C. Spaak

Regia di Maurizio Panici

Colette è stata una famosa scrittrice e attrice francese che visse la propria esperienza di vita e artistica durante la Bella Époque, diventando popolarissima e dividendo la Francia per via delle sue dissolutezze e delle sue spericolate scelte esistenziali.



La piece che porta il suo nome va in scena fino al 26 febbraio al teatro Parioli. Il personaggio principale è naturalmente interpretato da Catherine Spaak (coautrice anche della drammatizzazione) e si ripropone di ripercorrere in poco più di un’ora di spettacolo i passaggi fondamentali della vita di questa straordinaria e controversa personalità, raccontata essenzialmente dal punto di vista delle sue scandalose relazioni sentimentali (fu sposata tre volte, ebbe liaison ostentate anche con donne e con adolescenti). L’allestimento cerca di sfuggire dalla trappola stucchevole del monologo recitato davanti al pubblico, riuscendoci specie nei passaggi conflittuali con il personaggio del suo marito-mentore Willie (interpretato da Alessio Di Clemente), ma anche nei momenti di maggiore delicatezza e intimità descritti nel rapporto con la sua amante (interpretata da Carola Stagnaro).


Qua e là si rischia la pedanteria didascalica, ma l’opera ha il sicuro merito di farci conoscere più da vicino un personaggio poco noto in Italia, ma che al suo tempo si guadagnò la stima di autori come Proust e Gide.



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