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  • Immagine del redattoreFabio Salvati

39 SCALINI dal romanzo di John Buchan - regia di Leonardo Buttaroni

Aggiornamento: 9 nov 2018

Quattro giovani attori mettono in scena la riduzione teatrale in forma di parodia del celebre film di Hitchkock e per due ore di spettacolo si travestono, faticano, corrono sul palco e in platea, simulando -a ritmi forsennati- inseguimenti in aereo, fughe in treno e in moto con una perizia atletica e recitativa invidiabili, in un repertorio rutilante di invenzioni sceniche capace di strappare risate e ampi consensi alla platea. Spettacolo già andato in scena in diversi teatri dal 2016 e che riscuote ogni volta un notevole successo.


L’impianto parodistico dell’allestimento percorre tutta la monumentale trama narrativa del suo antecedente cinematografico (che si fonda sul romanzo a puntate di John Buchan): si tratta di una spy story irriducibile nella sintesi in breve del presente spazio. Ma la declinazione comica e pop dell’allestimento riesce a far a meno anche del pedissequo scorrere del complesso telaio narrativo, di cui vengono comunque fatti salvi atmosfere e colpi di scena, in un avvicendarsi continuo di citazioni e rimandi alla trasposizione cinematografica, tutte rigorosamente in forma di gag esilaranti.

I complimenti vanno certamente al talentuoso gruppo di attori (Marco Zordan interpreta il personaggio centrale, mentre gli altri tre interpreti, Alessandro Di Somma, Diego Migeni e Yasser Mohamed si avvicendano nel camuffarsi di volta in volta in un vorticoso ruotare di personaggi), alla regia fantasiosa di Leonardo Buttaroni, ma anche alla efficacissima scenografia di Paolo Carboni.

Ma decisamente una nota di merito alla Direzione artistica del Teatro che ha scelto la scommessa di mettere in cartellone uno spettacolo, certo conosciuto e apprezzato all’estero, ma decisamente insolito per i palcoscenici del nostro Paese.


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