Laboratorio Teatrale
Lo strappo nel cielo di carta
Abbiamo intestato il laboratorio al famoso passaggio de “Il fu Mattia Pascal” laddove Pirandello spiega –con la metafora dello strappo sulla scena del cielo di carta- la differenza tra Oreste -figlio di Agamennone- e Amleto, tra il Mito e l’Uomo moderno. L’irruzione del pensiero e della consapevolezza moderna scavano un solco con la cultura antica aggiornando continuamente la materia drammaturgica.
L’emozione non è solo un sussulto dell’anima: nel suo processo di costruzione -affinché possa diventare strumento quotidiano del vivere- necessita di percorsi di consapevolezza.
È quello che ci proponiamo con il laboratorio teatrale di questa stagione: attraverso transiti di tecnica -tra voce e movimento scenico, analisi del personaggio, prima ancora di lavorare su una rappresentazione di fine corso- esploreremo la dimensione teatrale, a cominciare dalla successione dei suoi registri espressivi nell’evoluzione storica.
Chi vorrà affrontare alla fine il battesimo del palcoscenico troverà dentro il percorso compiuto l’energia per alimentare la scintilla emotiva del debutto.
E ci vorrà voce! Tanta voce per lasciarsi ascoltare fino all’ultima fila.
Chi l’ha detto che l’emozione non ha voce?
Eventi
Quando i nuvoli neri che portano il temporale si avvicinano...Il giornale di viaggio di Giacomo Savorgnan di Brazzà, una mostra documentaria dal Fondo Brazzà basata in particolare su carte e foto di Giacomo, studioso di scienze naturali e fratello del più famoso esploratore Pietro. Nell'ultimo quarto del XIX secolo Giacomo intraprese per conto della Francia importanti esplorazioni scientifiche in Africa Equatoriale partecipando alle missioni del fratello.
Alle ore 19 introduzione di Elisabetta Mori, archivista storica curatrice del Fondo, con a seguire maratona di letture dal Giornale di viaggio, in collaborazione con l'associazione teatrale L'Albero della neve.
L'appuntamento fa parte del ciclo di incontri Dalle carte alle storie. Storia e storie d’Archivio, un’importante occasione di
rilancio culturale di uno tra i più significativi e rilevanti luoghi della storia di Roma e un’opportunità di percorrere sentieri inusitati di memoria collettiva. Infatti, l’Archivio Storico Capitolino è da sempre centro di incontri, ricerche e studi, imprescindibile in particolare per tutti coloro che hanno il desiderio e l'interesse di approfondire la conoscenza di Roma, dell'istituzione comunale e delle sue evoluzioni, ma anche della storia culturale, sociale, economica, politica e artistica della città.